martedì 17 dicembre 2013

SOS guardaroba

Il vestito si è strappato, la giacca ha una macchia d'unto che proprio non riuscite a mandar via e le vostre scarpe preferite hanno un buco nella suola? In questa era di artigiani improvvisati o assenti, a chi rivolgere il nostro disperato SOS?




Se si può fare, loro ci riusciranno, ecco la lista d'oro del Diavolo del focolare:

macchie imbarazzanti
 Lavanderia
Ombretta - via Montevecchio  8/G

Da più di vent'anni questa è la mia tintoria ufficiale, mai un abito rovinato o perso. Se avete una macchia difficile su un tessuto che non si può assolutamente rovinare questo è l'indirizzo per voi.


Sartoria - riparazioni
La rosa - piazza De Amicis 123 (via Nizza)

Quando il vostro abito preferito, quello che vi sta a pennello, è dato per spacciato non disperate, qui potrà avere una seconda chance!  Efficienti, veloci, super economici, ideali per riparazioni standard o da ultima spiaggia.


 Calzolaio 
Calzolaio Carlo Alberto - via Carlo Alberto 24 (interno cortile)

Qui di scarpe se ne intendono, infatti oltre ad aggiustarle le producono pure, rigorosamente su misura. Per ridare nuova vita alle vostre scarpe "acciaccate" o riparare borse e cinture, vi diranno se ne vale la pena e vi troverete con una riparazione artigianale a regola d'arte. Non contate su interventi express, il tempo di consegna è una settimana. Pagamento anticipato.



giovedì 12 dicembre 2013

Come togliere il calcare

Come togliere il calcare da questa bottiglia? 


Questa è la domandona che mi è stata rivolta da Giulia, sorella domesticamente inetta e, come tale, ispiratrice di questo blog.


Ci sono due modi per sbarazzarsi del calcare: o l'aceto o le maniere forti, alias Viakal. 
L'aceto è eccellente quado si può riempire o immergere l'oggetto nel liquido; quando questo non è possibile, come per pareti verticali, o pertugi di difficile raggiungimento, allora ricorro alla chimica.


Nel caso di questa vezzosa bottiglia è stato sufficiente riempirla con 1/3 di aceto e 2/3 d'acqua e lasciare agire il tutto per qualche giorno. Nonostante si tratti di un metodo naturale, è molto efficace, e in passato mi ha permesso di riportare in vita oggetti che perfino mia madre dava per spacciati candidandoli senza pietà a un posto in pattumiera.

mission completed!

Morale: date sempre una seconda chance anche all'oggetto più incrostato che possiate immaginare. L'esorcismo dal calcare è possibile!

venerdì 6 dicembre 2013

Oggi mi sento austro-ungarica: strudel per tutti!

difficoltà: medio-alta
tempo: 1 ora e mezza


Strudel, un classico della tradizione austroungarica, molto apprezzato anche al di qua delle Alpi. Sarebbe semplice mettere un po' di mele e una spruzzata di cannella dentro un foglio di pasta sfoglia surgelato ma sarebbe come preparare un piatto di pasta ripiena con i ravioli in lattina. Lo strudel è l'orgoglio culinario austriaco e come tale va rispettato!
La ricetta che segue è frutto della faticosa traduzione dal tedesco di un libro di ricette tradizionali austriache e il risultato è (quasi) come quello assaggiato a Salisburgo.
La preparazione è alla portata di tutti coloro che hanno voglia di impegnare un'oretta e mezza di tempo e pazienza; noi promettiamo che il risultato ricompenserà le vostre fatiche!


Ingredienti 
(non fatevi spaventare dalla lunghezza, è più facile di quello che sembra!)

per la pasta
 200 gr. di farina
1 uovo
1 cucchiaio d'olio
1 pizzico di sale
60 gr. d'acqua tiepida
40 gr. di burro

per il ripieno
1.5 kg di mele asprigne
100 gr. di zucchero
1 cucchiaino di cannella
60 gr. di uvetta
2 cucchiai di rhum
80 gr. di pangrattato
100 gr. di burro

per la copertura
zucchero a velo


Fate la pasta 
Versare la farina su una spianatoia, fare una montagnola a fontana in cui mettere l'uovo intero, l'olio, l'acqua intiepidita e un pizzico di sale. 
Sbattere il composto con una forchetta partendo dal centro, incorporando a poco a poco, la farina dall'esterno della montagnola. Poi lavorare con le mani fino a quando la pasta non risulti ben liscia. 
Quindi prendere la pasta e sbatterla più volte sul tavolo con energia (come se lanciaste una pallina da tennis contro al tavolo). Lo so, può sembrare strano, ma la ricetta dice così, quindi non fate gli scettici ed evitate di saltare questo ultimo, fondamentale, passaggio.
Quindi ungete la pasta con l'olio e lasciatela riposare coperta da una ciotola per circa mezz'ora.


Nel frattempo procedete con il  ripieno

Sbucciate le mele e tagliatele a fettine sottili, fate rinvenire l'uvetta nel rhum, poi fate fondere il burro in un padellino e rosolateci dentro il pangrattato. 
In una ciotola mescolate tutti gli ingredienti del ripieno (mele, uvetta, zucchero, cannella, pangrattato)  e lasciateli riposare.


Stendete la pasta 

Prendere un canovaccio molto grande (circa 60 cm.), infarinatelo e  stendeteci sopra la pasta con l'aiuto di un mattarello. La pasta deve essere stesa il più sottile possibile (i sacri testi culinari dicono: che ci si possa leggere un giornale attraverso), quindi olio di gomito!


Una volta stesa la pasta, spennellatela con burro fuso per 1/3 della superficie e lungo i bordi, quindi disponete il ripieno sulla parte "pulita" (nella foto sopra mi sono sbagliata e ho messo il composto sulla parte spennellata di burro, viene lo stesso ma per amor di precisione non fate come me!). Quindi chiudete i bordi e, aiutandovi con il telo, arrotolate lo strudel.


 
 

Fate scivolare lo strudel su una teglia unta (possibilmente con il lato dell'apertura verso il basso, così non rischiate che si apra durante la cottura). Spennellate lo strudel con il burro fuso e cuocete in forno pre-riscaldato a 180° per 30/40 minuti, con ulteriori spennellate di burro ogni 10 minuti.


Una volta cotto, si serve tiepido e spolverizzato di zucchero a velo.
Buon appetito!


INTOLLERANZE
Questa ricetta si adatta bene sia per le persone intolleranti al lievito di birra (è sufficiente sostituire il pangrattato del ripieno con chicchi soffiati di grano saraceno, amaranto o quinoa) che per gli intolleranti ai latticini che potranno facilmente sostituire il burro con l'olio.

giovedì 28 novembre 2013

Levapelucchi Laica. Una bella scoperta!


Dopo anni di indecisione, qualche giorno fa, mi sono finalmente decisa ad investire sei euro scarsi per l'acquisto della levapelucchi Laica. L'aggeggino promette di levare in sicurezza gli odiosi pelucchi che infestano golf e tessuti di lana. 
Ha la forma di un mini-ferro da stiro e, sotto una griglia di protezione, tre lame rotanti rimuovono in sicurezza i pelucchi e le fibre di tessuto che conferiscono un aspetto "vecchiotto" e trascurato anche al capo più chic. 

Il capo da "spelucchiare" va posto su un tavolo (o un'altra superficie piatta e rigida), quindi si passa il levapelucchi, senza premere, sul tessuto nelle zone interessate. I pelucchi rimossi finiranno in un cassettino apposito senza sparpagliarsi in giro.
Io l'ho provato sia sulla maglieria che su tessuti in lana e ho resuscitato un paio di capi giudicati ormai senza speranza. 

Morale: perchè ho aspettato tanto?

Il levapelucchi Laica l'ho trovato da Trony a 5.60 euro, le più pigre lo possono ordinare su Amazon per 3.95 euro.

mercoledì 6 novembre 2013

Brutti e buoni

difficoltà: facile
tempo: 20 minuti + 30 minuti di cottura


Ingredienti

nocciole tostate 150 gr.
zucchero: 150 gr.
albume 125 gr.


Preparare le nocciole (tostate) tritandole  grossolanamente con la mezzaluna; montare a neve gli albumi e poi incorporare le nocciole precedentemente tritate e lo zucchero, mescolando delicatamente.

 

A questo punto, mettere il composto in una pentola e cuocere a bagnomaria fino a quando non risulterà "colloso".


In una placca del forno coperta con carta da forno disporre il composto a cucchiaiate, distanziandole bene.
Cuocere in forno pre-riscaldato a 180° per circa 20/30 minuti.

Una volta cotti saranno ancora molto morbidi, apettare che si siano raffreddati prima di toglierli dalla placca. 

brutti sono brutti, saranno anche buoni?!

Buon appetito!

INTOLLERANZE
Questa ricetta è adatta sia per le persone intolleranti ai lieviti che ai latticini.

giovedì 31 ottobre 2013

Tortino di carne

difficoltà: facile 
tempo 15 minuti + 30 minuti di cottura



Ingredienti:

400 gr. di carne tritata
1 uovo
3 cucchiai di parmigiano
1 cucciaio di pangrattato
il succo di 1 limone
4 fette di mortadella
100 gr di fontina



In una terrina mescolate la carne tritata con l'uovo, il succo di limone, il parmigiano e il pangrattato. Lavorate a lungo l'impasto, prima con la forchetta, poi con le mani. 


Disponete metà dell'impasto in una pirofila imburrata, ricoprite con la mortadella a pezzetti  e fettine di fontina.


Coprite il tutto con l'altra metà di carne e "livellate" bene con le mani e guarnite con fiocchetti di burro.


Cuocete in forno caldo (180°C) per mezz'ora.



Buon appetito!

martedì 22 ottobre 2013

Smac gel bagno - la recensione

Continuano le recensioni del Diavolo del focolare su prodotti che mi incuriosiscono (o che mi suggerirete) di cui riporterò le mie impressioni senza trucco e senza inganno. Oggi parliamo di: Smac Gel Bagno. 


Il flacone è da 900 ml e costa 2.50 euro
L'etichetta promette igiene ed efficacia anti calcare su tutte le superfici del bagno, il profumo è classico, il gel è blu. 
Modo d'uso: il prodotto si utilizza puro, si passa sulle superfici con un panno umido e si lascia agire per qualche minuto, poi si risciaqua.
Può essere anche utilizzato   diluito per i pavimenti.
 
testato per voi, come si nota dall'aspetto vissuto dell'etichetta...


Ci piace il profumo non nauseabondo e, tutto sommato, gradevole.
Ci piace perchè è vero che lasciandolo agire per qualche minuto sullo sporco pulisce e sbianca anche i sanitari un po' vecchiotti e grigetti.
Ci piace che possa essere utilizzato anche diluito, eliminando così l'ennesimo flacone di detersivo per i pavimenti.
Ci piace meno l'alone blu (dal colore del gel) che lascia sui sanitari se non sciaquato alla perfezione ma nessuno è perfetto!

Pagella: promosso!

mercoledì 16 ottobre 2013

Oggi mi sento francese: quiche lorraine

difficoltà: facile
 tempo: 15 minuti + 30 minuti di riposo + 30 minuti cottura


Ingredienti:

per la pasta
farina 250 gr.
burro 125 gr
acqua 
sale q.b

per il ripieno
pancetta affumicata 200 gr
formaggio tipo Hemmental 100 gr.
uova 3
latte 3dl.


La pasta brisèe è buonissima e facile da realizzare, se andiamo di fretta si può acquistare al super ma farla con le nostre mani non ci richiederà molto tempo in più.
Su una spianatoia, versare la farina e il burro che avremo fatti ammorbidire un quarto d'ora fuori dal frigorifero aggiungere un pizzico di sale e lavorare il tutto con una forchetta; quando avremo dei "grumi" di farina e burro, aggiungere poca acqua e lavorare l'impasto questa volta con le mani. 
Per evitare che la pasta diventi troppo molliccia è bene aggiungere poca acqua alla volta e lavorarla un po', se la pasta resta sbriciolosa e non si compatta aggiungere un altro po' di acqua fino a quando non otterremo una pasta morbida e facilmente lavorabile.
Una volta pronta, avvolgerla in pellicola trasparente e lasciarla riposare in frigo per mezz'ora.


Ungere una tortiera di 28 cm., foderarla con la pasta pizzicando poi il bordo con le dita per ottenere un effetto ondulato.


Tagliare a cubetti la pancetta e il formaggio e disporli sulla pasta, nella tortiera. 
In una ciotola, mescolare le uova con il latte.


Una volta appoggiata la tortiera sulla griglia del forno, coprire con il latte e le uova sbattute.
N.B. Questa operazione conviene farla subito prima di infornare la quiche, perché una volta aggiunte le uova sbattute diventa molto difficile da trasportare senza fare danni!


Infornare in forno caldo a 180° e cuocere per 30/35 minuti.

Bon appetit!

martedì 8 ottobre 2013

Armadio perfetto - step 2: organizza

Fare spazio nel guardaroba è il primo passo per fare spazio al nuovo shopping! Dopo aver brillantemente eliminato ciò che non serve, come suggerito QUI (sono molto fiera di voi!), ecco alcuni suggerimenti su come organizzare lo spazio nell'armadio:


Biancheria
Organizzare la biancheria può richiedere un po' di fatica ma ci fa risparmiare tempo prezioso al mattino, quando la differenza tra essere in orario o in ritardo corre sul filo dei minuti. Un separatore per cassetti può essere una buona idea per evitare che in pochi giorni la situazione ci sfugga nuovamente di mano. Suddividere per tipologia e colore reggiseni, mutande, calze e collant rende la scelta più immediata (i collant li suddivido anche per denari, così da avere sotto mano sempre quelli del "peso" giusto).
 
per le più creative, cornice bijoux via Verdementa blog

Bijoux
Collane e braccialetti, se abbandonati al loro destino, rischiano di trasformarsi in poco tempo in un groviglio informe; per conservarli in buone condizioni, risparmiare spazio e trovare ciò che cerchiamo con un solo colpo d'occhio, la cosa migliore è sicuramente appenderli. La cornice organizzatore di Alessandra di Verdementa (scopri qui come realizzarla) è pratica e decorativa, se la manualità non è il vostro forte potete sempre ripiegare su un organizzatore da armadio (quello di D-Mail è pratico e capientissimo) oppure ci si può arrangiare con versioni fai da te o, semplicemente, piantando qualche chiodino all'interno dell'anta dell'armadio.

organizzatore D-Mail
 
appendi collane (Tiger ne ha uno simile)


Sciarpe, foulard e cinture
Disporre le sciarpe ben piegate (per me) equivale a non averle, per ricordarmi di indossarle e scegliere in un lampo quella giusta per ogni outfit, devo averle bene in vista!
 
appenditutto Ikea


Un organizzatore è sicuramente la soluzione più pratica, sia a livello "visivo" che di ottimizzazione dello spazio. In commercio ce ne sono tantissimi, il mio preferito l'ho trovato al super, mi piace molto perché, oltre ad essere rivestito di un simil velluto che impedisce anche alle sciarpe più scivolose di cadere, è dotato di appendini utili anche per tenere ordinate cinture o collane.

ideale anche per le cinture!

Un'altra soluzione salvaspazio per le cinture è appenderle su un portacravatte, così saranno subito ordinate e pronte all'uso!
 

Cose piegate
Per trovare tutto non appena ci occorre (e non vanificare le lunghe ore dedicate allo stiro) è buona norma piegare bene maglioni, cardigan e t-shirt e disporli in pile non troppo alte (sennò crollano). Avere un ordine di colore farà risparmiare prezioso tempo al mattino. Io dispongo le cose piegate in pile differenti a seconda del "peso": t-shirt manica corta, manica lunga, cardigan e maglioni di cotone, cardigan e maglioni di lana. Si perde un po' di tempo in più a mettere in ordine ma poi si trova tutto subito!



Cose appese
Il segreto di un guardaroba organizzato (e del non vestirsi sempre uguale) sta nell'appendere gli abiti con astuzia. Ognuno ha la sua disposizione ideale, c'è chi preferisce appendere gli outfit già pronti vicini, chi suddivide l'armadio per famiglie (gonne, pantaloni, abiti, ecc...), chi per colore. Qualunque sia la vostra scelta, ogni capo deve avere la sua gruccia (o quasi), pantaloni e gonne hanno bisogno dell'appendino apposito.

io sono per le gonne!
io sono per i pantaloni!

Le spalle di giacche e cappotti hanno bisogno di sostegno, per loro ci vogliono grucce a spalla larga in plastica o legno.


io sono per giacche e cappotti!
Per ottimizzare spazio prezioso, tutto il resto può essere appeso sulle grucce di fil di ferro, sottili e leggere sono utili per "moltiplicare" lo spazio dove ce n'è poco!


io sono salvaspazio!

Scarpe
Quante paia ne abbiamo noi donne? A giudicare dal caos nella scarpiera decisamente troppe! Le fortunelle con un sacco di spazio potranno concedersi il lusso di una scarpiera da sogno (come questa).


Le scarpiere classiche (quelle dei comuni mortali per intenderci) raramente sono risolutive, facilmente sono troppo piccole e inadatte ad ospitare scarpe con i tacchi alti. La soluzione migliore rimane quella di riporre le scarpe nelle loro scatole originali con una bella foto incollata sopra, in modo da trovare sempre la scarpa giusta. Unico accorgimento, ricordarsi di lasciar raffreddare (ed eventualmente asciugare) le scarpe prima di rimetterle nella scatola.



 E voi, come avete organizzato il vostro armadio? Aspettiamo consigli, tips, pareri.